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FISIOKINESITERAPIA,
MASSAGGIO E
GINNASTICHE MEDICHE CINESI |
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STORIA ED EVOLUZIONE
DEL MASSAGGIO CINESE |
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Le ginnastiche mediche cinesi:
wu shu, tai ji quan e qi gong.
Il massaggio cinese TuiNa,
evoluzione ed applicazioni alla fisiokinesiterapia.
Dott.
Marco Visconti M.D., Maurizio Orputi TdR
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In questa
presentazione delle tecniche di riabilitazione in MTC desideriamo dare una panoramica
delle tecniche e del loro significato,antico e moderno,
con una breve introduzione della parte medica
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| Storia | TuiNa
| Le Ginnastiche Mediche
| Il Wu Shu |
| TaiJi Quan | Qi Gong - I Nove Livelli | Testi Utili |
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STORIA ED EVOLUZIONE
DEL MASSAGGIO CINESE |
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Le Tecniche di Massaggio, sono una componente importante del Corpus Medicus della Medicina tradizionale
cinese, è un metodo terapeutico che si basa sui principi della manipolazione di aree o
punti particolari dellorganismo del paziente per stimolarli a combattere la
malattia. Anticamente era chiamata Tuina, spingere e afferrare, e si trova una sua prima
menzione nel "Classico di medicina interna dellImperatore Giallo", al
capitolo "Energia vitale, sangue, costituzione fisica e mentale", dove vi si
legge:
"quando lorganismo è in stato di
agitazione, i canali o meridiani sono impediti; conseguentemente il corpo perde di
sensibilità e deve essere trattato con il massaggio...".
Il massaggio ha dunque una storia certamente molto
antica; si può con certezza affermare che corrisponde alla prima tecnica di terapia che
luomo ha utilizzato per il trattamento delle malattie; la sua storia si confonde con
quella del genere umano. A partire dalle epoche più antiche il massaggio e soprattutto
lautomassaggio hanno rappresentato istintivamente il più semplice metodo di
terapia; quasi automaticamente si è infatti portati ad esercitare, tramite la
stilolazione manuale, unazione analgesica sulle parti dolenti del nostro organismo.
Queste esperienze furono comuni a tutti gli uomini primordiali. Nelle più antiche
civiltà iniziò abbastanza presto una raccolta delle conoscenze orali ed una
sistematizzazione dei primi tentativi di terapia: ciò è accaduto in Occidente
nellambito delle civiltà mesopotamica, egizia ed ebrea; tuttavia quasi nulla ci
rimane di questo antico patrimonio.
Nellantico mondo estremo orientale il 2600 a.C. rappresenta il
secolo di inizio della storia documentata della massoterapia. In questo periodo vissero i
primi terapisti di cui ci è giunta notizia ed al terzo millennio a.C. risalgono le prime
tecniche di cui si possiede una certa documentazione. Qi Bo, Dai Ji, Yu Fu sono i nomi dei
primi mitici tecnici del massaggio conosciuti in Cina, vissuti, secondo la tradizione
cinese, tra il 2600 ed il 2100 a.C. Da allora il massaggio cinese è stato sempre più
utilizzato e sempre meglio sistematizzato.
Un famoso medico dellantichità, Bian Que
(inventore del metodo diagnostico clinico), fece uso del massaggio per curare le malattie.
Secondo un antico catalogo, la prima monografia sulle tecniche di massaggio è stata
lopera "Dieci capitoli sul massaggio di Huangdi e Qibo" che però
sfortunatamente è andata perduta. Nella dinastia Sui (581-618) la massoterapia è stata
trattata come una materia speciale. Vari metodi massoterapeutici furono presentati nella
monografia "Eziologia e sintomatologia delle malattie" (610) di Chao Yuanfang e
Sun Simiao (581-682), della dinastia Tang, nella sua opera "Mille rimedi
preziosi" citò i metodi di Laozi e di Bodhidharma. La "Collezione generale dei
soccorsi sacri", composta nel 1117 durante la dinastia Song, riservò un intero
capitolo alla massoterapia. Tecniche chiropratiche e la loro applicazione clinica fecero
ulteriori progressi nella dinastia Yuan (1271-1368) e durante quella Ming furono
costituiti in un dipartimento clinico speciale, soprattutto per il trattamento delle
malattie infantili.
Centinaia di testi antichi e moderni raccolgono le
esperienze accumulate nel corso dei millenni. La massoterapia viene attualmente definita
in Cina, come abbiamo accennato, con due locuzioni: la prima tui na
è unantica parola risalente al periodo anteriore alla dinastia Ming; questo termine
è composto da due ideogrammi: il primo tui significa spingere,
spinta, il secondo na significa afferrare, tenere. La seconda
locuzione è an mo; un termine successivo alla dinastia Ming.
Anche in questo caso abbiamo due ideogrammi, il primo an
significa pressione, premere, il secondo mo significa sfiorare,
frizionare. I due motti tui na ed an mo
vengono attualmente usati indifferentemente nel linguaggio comune, anche se esistono delle
leggere differenze;
an mo equivale ad un uso più
leggero delle manipolazioni, traducibile maggiormente con il termine massaggio; tui na
suggerisce delle manipolazioni più pesanti, associate a delle mobilizzazioni articolari,
più vicine al concetto di fisiokinesiterapia.
Il massaggio cinese si differenzia da quello in uso in
Occidente per due motivi: la lunghissima documentazione storica che lo collega ai primordi
di questantica civiltà ed il fatto di essere stato generato nellambito di una
medicina diversa dalla nostra. La medicina cinese si fonda su principi differenti da
quelli occidentali: la teoria yin-yang, la legge dei cinque movimenti, quella delle tre
sostanze fondamentali, la teoria degli organi e dei visceri. La caratteristica che la
rende particolarmente interessante dal punto di vista della massoterapia si collega con il
principio dei meridiani principali e secondari, lungo i quali sono localizzati i punti di
agopuntura: questi canali energetici collegano lesterno dellorganismo con
linterno, gli organi ed i visceri con la superficie cutanea, lalto con il
basso, la regione posteriore con quella anteriore. Limmensa rete energetica di
questi collegamenti spiega perché la stimolazione di un qualsiasi punto di agopuntura è
in grado di determinare effetti locali, conosciuti anche in Occidente, ed effetti a
distanza, spiegabili soltanto con il sistema dei meridiani. La teoria dei canali
energetici fornisce al massaggio cinese una marcia in più rispetto a quello occidentale:
la possibilità di rivolgersi a patologie interne degli organi e visceri e non soltanto a
quelle dellapparato locomotore o a quelle di origine nervosa. |
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Come Agisce il Massaggio Cinese
La lunghissima pratica clinica di questo metodo di cura e la
straordinaria documentazione scientifica raccolta e conservata nella tradizione medica
cinese ci danno un quadro di estrema chiarezza che illumina sulle possibili indicazioni
del massaggio cinese. Lefficacia del massaggio dipende dalla sua capacità di
armonizzare lo yin e lo yang, di regolare gli organi ed i visceri, i meridiani principali
e secondari, di migliorare la circolazione dellenergia, del sangue, dei liquidi
organici e di favorire la mobilità articolare. Lazione di questa tecnica di terapia
si fonda su tre principi fondamentali che analizzeremo dettagliatamente: il riequilibrio
funzionale dellorganismo, il rafforzamento delle difese organiche, la stimolazione
della circolazione del sangue.
Il
riequilibrio Energetico
Secondo la medicina cinese la salute
dellindividuo è il risultato dellequilibrio energetico tra yin e yang, tra Qi
e Sangue, tra Organi e Visceri. Questo equilibrio si ottiene con il concorso del sistema
dei meridiani principali e secondari, che collegano linterno, di natura yin, dove
alloggiano Organi e Visceri, con lesterno, di natura yang. La malattia compare
quando luomo, microcosmo inserito nel macrocosmo, non è in equilibrio; essa è una
disarmonia tra le varie parti del nostro organismo e/o tra tutto lorganismo e
lambiente che lo circonda. La terapia deve quindi avere uno scopo: quello di
armonizzare yin e yang, lenergia ed il sangue, agendo sugli organi e visceri tramite
i punti di agopuntura inseriti lungo il percorso dei meridiani. Il massaggio agisce a
livello della superficie cutanea ed è quindi in grado di trattare direttamente la zona
affetta in periferia:
problemi
muscolari, ossei, legamentosi, articolari.
Attraverso i collegamenti esistenti tra la pelle, i punti di agopuntura
ed il sistema dei meridiani, il massaggio può avere effetto anche sugli organi interni.
In questa maniera è possibile agire dallesterno per ottenere un riequilibrio
energetico globale. La stimolazione manuale dei territori cutanei corrispondenti ai punti
di agopuntura può indurre fenomeni locali e generali. Questi ultimi (stimolazione a
distanza o stimolazione riflessa) sono stati studiati sperimentalmente e si è visto che
possono essere ascritti a modificazioni umorali, del sistema dei neurotrasmettitori, del
tono di attivazione o inibizione di varie strutture nervose corticali e sottocorticali
(endorfine, enkefaline, sistema noradrenergico, attivazione dei sistemi reticolari
inibitori, teoria del gate-control, PAG ed altri).
Come
rafforzare le difese organiche
Il Nei Jing, il primo testo classico della
medicina cinese, compilato nel III sec. a.C., afferma: "luomo di
costituzione robusta non soffre facilmente di malattie". Il buon equilibrio
yin-yang e la corretta produzione e distribuzione dellenergia sono alla base del
buon funzionamento del sistema immunitario. La massoterapia cinese è in grado di
promuovere tutti i processi atti a stimolare la corretta produzione e circolazione
dellenergia e del sangue; questi fenomeni aumentano la resistenza
dellorganismo alle malattie.
Sono stati eseguiti degli studi sperimentali stimolando, con
manipolazioni di massaggio, dei punti cutanei scelti per attivare il sistema immunitario e
controllando i risultati mediante esami istochimici. La stimolazione, effettuata su
pazienti in buona salute, dei punti shu del dorso con la tecnica di pressione e di spinta,
ripetuta per circa 10 minuti, è capace di indurre sperimentalmente le seguenti
modificazioni:
incremento
numerico dei granulociti neutrofili e dei linfociti,
aumento
dellindice di fagocitosi batterica dei granulociti,
aumento del
titolo del complemento.
Le modificazioni degli esami istochimici si mantengono per circa 4 ore,
poi tutti gli indici tendono a ritornare gradualmente ai livelli normali; le difese
immunitarie sono dunque specificamente stimolate dalle tecniche di manipolazione
effettuate sui territori adatti. In termini di medicina cinese i risultati ottenuti sono
la conseguenza di un rafforzamento della energia corretta Zheng Qi e dellenergia
difensiva Wei Qi in pazienti in precedenza immunodepressi.
Stimolazione
della circolazione del Xue (Sangue)
Il massaggio promuove la circolazione
dellEnergia e del Sangue, può disperdere i ristagni e attivare le funzioni dei
meridiani principali e secondari; in questa maniera anche gli organi ed i visceri,
collegati con lesterno tramite i meridiani, possono essere stimolati e si promuove
il riequilibrio dellintero organismo. Il massaggio determina, nella zona in cui
viene effettuato, unazione antinfiammatoria, analgesica e di stimolazione della
circolazione ematica; gli stessi effetti, ed in particolare la stimolazione della
circolazione, vengono realizzati anche a livello generale. |
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TUI NA Indice |
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Dalla fondazione della nuova Cina (1949), la
massoterapia ha subito ulteriori sviluppi ed è stata resa popolare come una delle più
importanti terapie riabilitative.
La massoterapia attiva il Qi, lenergia o fiato
vitale, e il sangue, sblocca i canali e ammorbidisce le articolazioni. Le reazioni
fisiologiche nei tessuti locali attivano e migliorano la circolazione della secrezione
linfatica e del sangue. Il massaggio aumenta lirrorazione sanguigna che favorisce il
metabolismo dei tessuti e lassorbimento sia di edemi che di travasi sanguigni ed
emorragie antiche. Dal momento che la flessibilità dei muscoli e dei legamenti viene
migliorata è ristabilita anche la loro funzione normale.
In breve, la funzione propria della massoterapia è di
agire direttamente sugli organi lesi per eliminare la causa della disfunzione o
indirettamente tramite il miglioramento dellequilibrio in modo che gli organi stessi
si irrobustiscono; cura le malattie organiche tramite appunto questultimo
meccanismo.
Fattore chiave della massoterapia sono le diverse
operazioni compiute con le mani o altre parti del corpo. Labilità manipolatoria e la sua
applicazione appropriata sono elementi condizionanti per la sua efficacia terapeutica. La
manipolazione deve essere gentile e uguale, vigorosa e persistente, in modo da ottenere
unazione penetrante. Gentile significa che la manipolazione deve
essere leggera ma non superficiale, consistente ma non fissa, vigorosa ma senza durezze e
scatti. Uguale indica che deve essere conforme, né troppo veloce né troppo lenta,
con pressione costante. Vigorosa implica luso di una determinata forza che
varia a seconda della costituzione del paziente, della disfunzione e della posizione della
lesione. Persistente significa che la manipolazione deve continuare per un
determinato tempo senza però stancare il paziente. Tutti questi aspetti si correlazionano
organicamente a vicenda. Solo un lungo periodo di pratica e una lunga applicazione clinica
della manipolazione rendono loperatore capace di impadronirsene abilmente e di
applicarla efficacemente a seconda dei bisogni del paziente.
Esistono diverse tecniche di massaggio senza però
purtroppo una terminologia unificata. Modi di manipolazione simili hanno nomi diversi,
nomi simili indicano modi diversi. Nel trattamento clinico generalmente vengono applicati
vari modi di manipolazione che si supplementano a vicenda. I modi fondamentali sono:
Spinta: comprende spingere con il dito ocon
il palmo.
Spinta digitale: usare la punta del pollice per spingere unarea ristretta o
un agopunto. E caratterizzata da stimoli moderati, da ristretta zona coinvolta ma
può essere applicata in tutti i punti del corpo; di solito è usata per agopunti della
testa, del volto, del torace e delladdome. E efficace per il mal di testa, di
stomaco e di schiena, per dolori addominali, per indolenzimenti dei muscoli e delle
articolazioni.
Spinta palmare: premere la parte interessata con il
palmo e spingerlo
in una determinata direzione. Interessa aree più vaste e può essere usata su tutto il
corpo; la forza esercitata deve essere stabile, i movimenti lenti, la palma deve aderire
bene alla superficie contattata. Sbloccando i canali, promuove la circolazione del sangue.
Presa: facendo uso del pollice,
dellindice e del medio o delle altre dita insieme, afferrare e rilasciare una certa
area o determinati punti. E indicata come terapia supplementare per il torcicollo,
per gli indolenzimenti delle articolazioni e dei tendini.
Pressione: usare il pollice o la base del
palmo per premere certe zone o determinati punti con forza crescente, in movimenti
circolatori intercalati da brevi soste. Causa for-te stimolazione ed è combinata di
solito con la frizione. Ha effetti analgesici, rilassa i muscoli e cura le deformità
della colonna vertebrale.
Sfioramento: usare la palma o le tre dita
centrali insieme per manipolare una determinata zona in movimenti circolatori e ritmici
aiutandosi anche con la flessione del polso e dellavambraccio. E usato
soprattutto sulla zona toracica, addominale e costale per la cura di dolori gastrici,
dilatazione addominale, dispepsia e ristagno di Qi.
Frizione: usare il palmo o leminenza
tenar o ipotenar per massaggiare determinati punti con movimenti rettilinei, avanti e
indietro. La frizione è attuata allinizio e alla fine della massoterapia. Questo
massaggio causa stimolazione soffice e calda che sblocca i canali attivando il sangue e
lenergia vitale; migliora anche lazione antioncotica e analgesica, regolando
lintestino, dilatando i vasi sanguigni, promuovendo la circolazione del sangue e
della secrezione linfatica.
Percussione: si può battere con il palmo,
col pugno o con unassicella.
E applicata generalmente sulla testa, sulle spalle, sulla schiena, sulla vita, sulle
natiche e sugli arti per la cura specialmente di dolori reumatici, di atrofie muscolari,
di cianosi delle estremità, di formicolio e intorpidimento, di spasmi muscolari ecc.
Vibrazione: mantenere il movimento
vibratorio fino a trasmetterlo a tutto il corpo. Adatta per tutte le parti del corpo, deve
essere energica e di alta frequenza. Di solito si opera con una mano sola ma si può
usarle entrambe. Produce azione analgesica, attiva il sangue, regola lenergia vitale
e le funzioni di stomaco e milza; promuove anche la digestione ed elimina i ristagni ecc.
Torsione: tenendo con una mano la parte
distale di unarticolazione e con laltra quella prossimale, ruotare lentamente.
E adatta per trattare le articolazioni degli arti, del collo e della vita; cura
disordini motori, irrigidimenti di articolazioni e difficoltà nei movimenti estensori e
flessori.
Stiramento: tenere la parte malata con
entrambe le mani o le braccia, tirare o ruotare con vigore muovendo le mani in opposte
direzioni fin quando larticolazione produce uno scatto. E usata a complemento
di altre terapie ed è indicata per trattare le articolazioni.
Trazione: indicata principalmente per la
dislocazione di piccole articolazioni, per lesioni di tendini, per disfunzioni delle
giunture delle spalle e della mandibola ecc.
Impastamento: piegando leggermente le
articolazioni del metacarpo e delle falangi, premere con il lato del palmo sulla parte
malata e muovere il carpo in modo ritmico e continuo, coordinando i movimenti pronatori e
supinatori dellavambraccio con quelli flessori ed estensori del polso.
Questi movimenti esercitano una certa forza uguale sulla
parte massaggiata, sbloccando i canali e rilassando i tendini; attivano anche
lenergia vitale e il sangue oltre a causare azione analgesica. |
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Indice
LE GINNASTICHE
MEDICHE IN CINA |
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Da sempre una delle aspirazioni maggiori dellumanità è stata quella di vivere "bene" e a lungo,
mantenendosi giovani; il verificarsi di questa possibilità è stato messo in relazione
anche con lattività fisica, cosa che la Cina considerò fin dalle epoche più
remote creando le pratica del wu shu, tai ji quan e qi gong.
Queste tecniche "ginniche", provenienti dalla stessa matrice, in cui le
componenti principali sono il movimento del corpo, il controllo dellattenzione e
della respirazione, si differenziano tra di loro soltanto per la maggiore incidenza di uno
di questi tre elementi rispetto agli altri: infatti, generalmente,
nel
Wu Shu predomina il movimento,
nel
Tai Ji Quan lattenzione;
nel
Qi Gong la respirazione.
Tuttavia lelemento distintivo, che unifica queste tre tecniche,
è la possibilità di poter agire sul Qi (soffio vitale o energia vitale) del corpo umano.
Il Qi, componente fondamentale dellindividuo nella concezione medica cinese, è,
usando un termine occidentale, lenergia vitale che si manifesta come motore di tutte
le funzioni dellorganismo, anche se non è immediatamente nè visibile né
palpabile. Essendo essa responsabile di tutte le funzioni vitali, è stata da sempre
oggetto di attenzione da parte dei cultori di queste discipline (i grandi maestri cinesi
sono tutti anziani!), il cui scopo è appunto quello di conservarla e coltivarla per
raggiungere il benessere psicofisico ed una lunga vita.
Il wu shu Indice
Il wu shu, conosciuto in Occidente come kung fu
(o gong fu), si può tradurre col termine "arti marziali" ed è lo sport
nazionale cinese che mantiene vive le tradizioni del passato (lo si può far risalire al
XXVII sec. a.C.). E' basato su una concezione del movimento radicalmente diversa da quella
moderna. Nella nostra cultura il movimento è concepito come un prodotto della prestanza
fisica e della forza muscolare, ritenendo di dover sviluppare soprattutto queste due
componenti eseguendo del movimento utile per la salute. Nel wu shu invece, si parte dal
presupposto di dover utilizzare le proprie forze per raggiungere il controllo completo di
tutto lorganismo, non avendo come obiettivo principale laccrescimento della
propria forza ma il raggiungimento della massima capacità di utilizzarla e di dirigerla,
in ultima analisi di controllarla: riuscire in questo significa scoprire il possesso di
una forza fino ad allora insospettabile. Il motivo principale della diffusione di questo
sport non è determinato tanto dalla sua vitalità come tecnica di offesa ed autodifesa,
ma dal beneficio che se ne trae in termini terapeutici. Il wu shu
consente non solo di fortificare muscoli ed ossa, come ogni esercizio ginnico, ma permette
anche di regolare il sistema nervoso centrale, di migliorare le funzioni cardiovascolari,
digestive e respiratorie e, funzione terapeutica più importante, rafforzare le funzioni
del sistema immunitario, ritardando i processi di invecchiamento. Per questo motivo il wu
shu è usato anche in alcuni ospedali e sanatori come terapia coadiuvante per una serie di
malattie croniche. Dal 1955 la Commissione di Stato per la Cultura Fisica e gli Sport ha
deciso di preparare professionisti praticanti il wu shu in corsi speciali gestiti da
Scuole Sportive poste sotto il controllo dellIstituto Superiore di Educazione
Fisica.
Il Taiji Quan Indice
Lorigine
del Taiji Quan
La tradizione popolare vuole che il Tai Chi Chuan sia
stato creato da un monaco taoista chiamato Zhang San Feng il quale trascorse l'esistenza sul monte Wu Dang
nella provincia di Hu Bei. Sarebbe nato verso la fine della dinastia Sung (960-1279) e
morto all'inizio della dinastia Ming (1368-1644). Narra la leggenda che Zhang San Feng,
esperto di arti marziali, un giorno vide un combattimento tra una gru ed un serpente. Il
serpente si sottraeva ai colpi di becco dell'uccello con movimenti morbidi e sinuosi, ma
poi contrattaccava con rapidità. Il monaco capì che i movimenti circolari e continui
sono più efficaci di quelli rettilinei ed interrotti. In base a questi principi creò in
Tai Chi Chuan. Un'altra leggenda dice che Zhang San Feng avrebbe imparato il Tai Chi Chuan
in sogno.
Nei primi
decenni del secolo scorso il Tai Chi Chuan era insegnato solo a pochi allievi dai membri
della famiglia imperiale Ch'en. Il merito di diffondere il Tai Chi Chuan in Cina è da
attribuire alla famiglia Yang. Il primo di essi si chiamava Yang Lu Chan (1799-1871).
Poichè i membri della famiglia Ch'en non accettavano estranei fra gli allievi, egli si
fece assumere come servitore dal maestro Ch'en Chang Hsing e per molto tempo lo spiò
segretamente. Fu scoperto, ma il maestro vedendo le eccezionali doti di Yang decise di
averlo tra i suoi allievi. In poco tempo divenne il migliore e gli fu permesso di aprire
una scuola a Pechino e di insegnare pubblicamente il Tai Chi Chuan. Fu sfidato
innumerevoli volte da vari praticanti di altre arti marziali, ma ne uscì sempre
vincitore, tanto da meritarsi l'appellativo di Wu Ti, "senza rivali".
Stili di Tai Chi Chuan:
Stile Yang: E' il
più diffuso. Le tecniche sono morbide e continue, ma le applicazioni marziali sono rapide
e vigorose. Chiamato anche Ta Chia (grande intelaiatura).
Stile Ch'en:
Caratterizzato dall'alternarsi di movimenti lenti e morbidi con movimenti duri e rapidi.
Stile Wu Yu Hsiang:
Movimenti di ampiezza molto ridotta.
Stile Wu Chien Chuan:
Questo stile predilige posture inclinate in avanti e movimenti di media ampiezza.
Stile Sun: Piccoli
movimenti molto agili.
Riassumendo. numerose
sono le teorie succedutesi intorno alle origini del Taiji e difficile risulta una netta
separazione tra fantasia e realtà. Molti sono coloro che nel passato hanno ricordato il
leggendario monaco taoista Zhang Sanfeng come il padre del Taiji Quan.
Le leggende narrate intorno a tale figura sono molte e tutte concordano nel ritenere
che egli sia vissuto sui monti Wudang in un periodo compreso tra il XII ed il XV secolo.
Altre fonti ancora fanno risalire il Taiji al periodo Tang, tra
lottavo ed il nono secolo. Questa seconda ipotesi fa riferimento a scuole di
arti marziali diverse successivamente unificate da Zhang Sanfeng.
Una terza ipotesi riporta a Wang Zongyue e lo indica come il fondatore del
Taiji. Le storie raccontate attorno a tale personaggio lo descrivono come girovago ed
avventuriero proveniente dalla provincia di Shanxi. Durante i suoi spostamenti sembrerebbe
si sia fermato in uno dei villaggi Chen nella provincia di Henan in un periodo intorno al
XVIII secolo. Fermatosi nel villaggio di Chenjiagou avrebbe insegnato il Taiji ad alcuni
componenti della famiglia Chen, ma la storia non racconta dove egli avesse appreso
larte del Taiji né chi gliela avesse trasmessa.
La quarta ipotesi , che viene oggi considerata come la più accreditata,
indica in Chen Wangting colui che a cavallo dei secoli XVI e XVII diede origine
allevoluzione del Taiji.
Chen Wangting
Chen Wangting, nato nel villaggio di Chenjiagou tra la fine del periodo Ming e
linizio di quello Qing(1600), era considerato un uomo di cultura e un guerriero
professionista che aveva al proprio comando una guarnigione nella contea di Wen. E
con lui che si delinea la prima documentazione storica sulle origini del Taiji. Studioso
di molte arti da combattimento, trasmise alle arti marziali della famiglia
lapplicazione dellenergia interna Daoyin e i metodi della
respirazione Tuna, caratteristiche del patrimonio esoterico taoista
Qigong. Ulteriori contributi che apportò alle arti marziali sono stati lo
sviluppo di movimenti a spirale e la creazione degli esercizi di spinta con le mani
Tuishou. A lui si devono lacquisizione del rilassamento nelle arti
marziali quale veicolo di forza e di energia interna. Di sua creazione furono cinque forme
di Toutao Quan, antico nome del Taiji Quan, una forma di Chang Quan e cinque
forme di Paocui, così come lideazione di alcune forme con la spada e la lancia.
Oltre a quelle citate altre teorie sono state scritte sulle origini del Taiji, ma il
quadro cronologico che delinea la successione delle figure più rappresentative,
presentate ufficialmente in Cina, indica Chen Wangting come il più accreditato fondatore
del Taiji.
Famiglia
Chen
Chen Changxing, discendente di Chen Wangting, ebbe anchegli un ruolo importante
nella storia del Taiji: fu il primo a diffondere lo stile allesterno della famiglia
Chen. Vissuto tra il 1771 ed il 1853 ebbe molti discepoli tra i quali Yang Luchan,
proveniente dalla provincia dello Hubei, che in seguito fondò la scuola Yang. Un altro
componente della famiglia, Chen Zhongxing (1809 - 1871), ricoprì un ruolo importante
nella lotta contro alcuni clan che fomentavano sollevamenti popolari e anti Manciù. I
clan dei Tai-ping e dei Nian che alla testa di migliaia di persone attaccarono il
villaggio di Chenjiagou furono respinti da Chen Zhongxing e dai suoi compagni. Chen
Zhongxing, noto per la sua bravura nelle tecniche di combattimento, guidò più volte i
contadini del proprio villaggio contro le bande legate a società segrete che intendevano
rovesciare il governo imperiale dei Manciù. Molti furono i villaggi che dovettero
difendersi da movimenti destabilizzanti e fu così che i membri della famiglia Chen,
tramandandosi le tradizioni di generazione in generazione, si dedicarono alle arti
marziali ed allo sviluppo del Taiji quan.
Famiglia
Yang
Se il villaggio di Chenjiagou con la famiglia Chen è stato considerato il tempio del
Taijiquan la famiglia Yang è stata sicuramente la fautrice della sua diffusione. Yang
Luchan, vissuto tra il 1789 ed il 1872, prestò servizio come servitore presso la famiglia
Chen e di nascosto seguì gli insegnamenti che Chen Changxing tramandava ai propri figli.
Scoperto da Chen Changxing, che rimase sorpreso dalla bravura conseguita da Yang Luchan,
gli fu concesso di partecipare agli insegnamenti che sino ad allora erano stati
gelosamente riservati ai soli membri della famiglia. Dopo essere tornato nel proprio paese
natale nello Hebei, dove insegnò il Taiji quan per un certo periodo, si trasferì a
Pechino dove fondò la scuola di Taiji Yang. Sfidato da maestri appartenenti ad altre
scuole viene ricordato come invincibile e di lui si raccontano episodi dai contorni
straordinari. I tre figli di Yang Luchan sistematizzarono ognuno modalità diverse di
insegnamento: Yang Banhou diede origine alla piccola concatenazione; Yang Jianhou alla
media concatenazione e Yang Fenghou continuò a praticare la grande concatenazione
ereditata dal padre. Yang Chengfu, che visse tra il 1883 ed il 1936, nipote di Yang Luchan
e figlio di Yang Jianhou, estese la conoscenza del Taiji quan in tutta la Cina. In tale
periodo il Taijiquan subì grandi trasformazioni diventando sempre più una tecnica per il
mantenimento della salute psicofisica, perdendo via via la sua natura marziale di
esclusiva tecnica di combattimento. Un ulteriore apporto alla diffusione del Taiji va
attribuita a Chen Weiming, allievo di Yang Chengfu. Nel 1915 Chen Weiming conobbe a
Pechino Sun Lutang che più tardi fondò uno stile di Taiji chiamato Sun. Fu proprio
grazie a questo incontro che Chen Weiming poté entrare in contatto con Yang Chengfu che
in seguito divenne il suo maestro. Nel 1924 Chen Weiming si stabilì a Shanghai dove
fondò una società per la diffusione del Taiji di stile Yang. Altri maestri si
trasferirono dalle campagne alle grandi città e numerosi furono gli allievi che
iniziarono a frequentare le scuole di Taiji, alcuni di loro divennero a loro volta buoni
insegnanti e finirono per fondare vere e proprie associazioni per insegnare il Taiji
nei parchi. Allinizio degli anni 30 linsegnamento del Taiji fu
introdotto in alcune scuole pubbliche e negli istituti di educazione fisica.
La
scuola Sun
La scuola di stile Sun fu creata da Sun Lutang (1860 - 1932) che sistematizzò uno
stile di Taiji in cui le tecniche risultano più dure che nella scuola Yang. Sun Lutang
esperto di stili interni quali il Bagua Quan e lo Xingyi Quan fuse
insieme questi due stili con il Taiji dando origine ad uno stile del tutto particolare.
Tale scuola si diffuse soprattutto nelle provincie dello Hebei e dello Jiangsu.
Le
scuole Wu
Le scuole di stile Wu sono due in quanto sono omonimi i due fondatori che le hanno
create. Una fu fondata da Wu Yuxiang (1812 - 1880) che studiò con Yang Luchan e Chen
Qingping e la seconda fu fondata da Wu Jianquan (1870 - 1942) della provincia dello Hebei;
suo maestro fu il padre Wu Quanyou, già allievo di Yang Banhou, primogenito di Yang
Luchan. Avendo studiato la piccola concatenazione dove i movimenti risultano più
contratti trasmise questa connotazione allo stile Wu, imprimendo al corpo posizioni più
inclinate rispetto allo stile Yang. Wu Jianquan diventò insegnante di arti marziali delle
guardie del palazzo presidenziale ed in seguito fu chiamato ad insegnare nella scuola di
Educazione Fisica di Pechino e a Shanghai, dove diresse la locale Associazione delle Arti
Marziali.
La
storia più recente
Indipendentemente dalle variazioni adottate gli stili menzionati hanno in comune la
stessa matrice: lo stile Chen. Tra gli eredi più prestigiosi dello stile che hanno
contribuito alla diffusione di tale patrimonio spicca sicuramente Chen Fake (1887 - 1957)
rappresentante della XVII generazione. Chen Fake, che considerava la propria conoscenza
come patrimonio ereditario familiare, approdò a Pechino nel 1928 dove venne sfidato più
volte dai migliori combattenti del momento. La gente rimase stupita dalla velocità e
dalla potenza che accompagnavano le sue tecniche e lammirazione dei cinesi verso la
sua imbattibilità e la sua capacità di sbarazzarsi degli avversari fu tale che Chen Fake
venne sommerso di richieste di insegnamento e decise di stabilirsi a Pechino. In tempi
più recenti, con linstaurarsi della Repubblica popolare Cinese, il Taijiquan è
diventato sempre più un metodo di terapia finalizzato al mantenimento della salute ed ha
perduto quasi definitivamente il proprio aspetto marziale. Parallelamente, per gli stili
più rappresentativi, il Comitato Sportivo Nazionale ha codificato alcune forme, definite
da gara, diminuendone il numero di tecniche e semplificandone talune parti. Con la fine
del periodo più oscuro, in cui gli effetti della politica del governo
centrale hanno condizionato pesantemente la maggior parte delle attività tradizionali,
restringendone il campo, si sta assistendo oggi al recupero delle arti marziali
tradizionali dentro e fuori la Cina. Molti sono coloro che si recano in Cina per motivi di
studio e sempre più numerosi sono i maestri che dalla Cina raggiungono loccidente
per diffondere larte del Taijiquan.
Il tai ji quan è dunque unarte
tradizionale della cultura fisica cinese di lontana origine e sviluppo e di cui abbiamo
visto come si è sviluppata sino ai nostri tempi. Nella sua versione medica, il tai ji
quan, chiamato anche "ginnastica della lunga vita" nel linguaggio corrente, ha
il significato di "boxe con le ombre", espressione che sta ad indicare un
combattimento con un avversario immaginario. Questa forma di ginnastica medica non è
composta da posizioni e movimenti separati gli uni dagli altri, né richiede un impegno
selettivo dei muscoli, sforzi violenti o affaticamento, ma è costituita essenzialmente da
movimenti lenti, continui e calibrati che si svolgono senza pause o scosse, tanto da dare
limpressione di una danza eseguita con molta lentezza ed armonia. Nel corso
dellesercizio, il corpo si muove nello spazio secondo le varie direzioni avanzando,
arretrando, ruotando su se stesso e realizzando una serie di gesti che implicano sempre e
costantemente la partecipazione contemporanea di tutti gli arti. Secoli di pratica di tai
ji ne hanno dimostrato lefficacia preventiva e terapeutica; per questo la Cina è
stata una delle prime nazioni ad inserire gli esercizi fisici nei protocolli terapeutici e
nei programmi di prevenzione sanitaria. Unampia documentazione ha confermato con
dati oggettivi lefficacia del tai ji non soltanto nel mantenimento
dellequilibrio fisico ma anche in diverse patologie come lipertensione
arteriosa, lulcera duodenale, le cardiopatie, la tubercolosi polmonare, la
neuroastenia.
Qi Gong Indice
Questa tecnica "misteriosa" quanto semplice,
materia di studio per gli astronauti americani, rappresenta oggi in Cina un importante
nucleo di ricerca nel campo della medicina tradizionale cinese per le straordinarie
possibilità che gli ambienti medici le riconoscono, perfino come terapia dei tumori. Qi
gong significa "capacità di dirigere il qi" affinchè svolga le proprie
funzioni. Sicuramente la conoscenza del qi gong risale allXI sec. a.C. ed esso
consiste di un sistema di esercizi di ginnastica ritmica, di una specifica respirazione di
tipo addominale e di un atteggiamento mentale che implica un particolare controllo
dellattenzione, integrati con precisi movimenti del corpo che tendono ad imitare le
movenze caratteristiche di cinque animali: la tigre, lorso, la scimmia, il cervo e
loca selvatica (gru, airone). Ad ogni animale corrisponde un esercizio completo in
sè che può essere eseguito anche singolarmente e che produce unazione elettiva su
determinati organi o apparati. Il qi gong è utilizzato quale strumento terapeutico per
sostenere e regolarizzare le funzioni della corteccia cerebrale, dei centri del sistema
neurovegetativo e del sistema cardiovascolare, per realizzare una forma di massaggio degli
organi addominali ed attivare una serie di funzioni di autocontrollo del corpo stesso. Le
ricerche su wu shu, tai ji quan e qi gong costituiscono appena linizio dello studio
sulle basi materiali di queste "tecniche ginniche"; daltro canto le
scienze attuali, pur avvalendosi di tecnologie altamente sofisticate, non sono ancora in
grado di spiegare una serie di meccanismi legati allessenza della vita:
"luomo è un mistero e ciò che in lui si può misurare è infinitamente meno
importante di ciò che non si può misurare" (Alexis Carrel). In ogni caso una
pratica terapeutica millenaria come la MTC, i cui risultati non fossero stati dimostrati
validi, non avrebbe potuto sfidare il tempo e la storia; questo costituisce senza dubbio
un valido stimolo per il suo studio ed uno spunro interessante per il suo approfondimento.
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Qi Gong Indice Introduzione e principi generali.
Il Qi Gong, detto anche Nei Gong
(ossia esercizio interno) è una pratica cinese che viene utilizzata per mantenere la
salute e per consentire maggiori prestazioni nell'ambito delle arti marziali (quello che
viene anche definito Heavy Qi Gong).
Il termine cinese Qi Gong è composto da due caratteri:
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Qi
la cui pronuncia nella traslitterazione pinyin suona come cì ed il cui significato
indica energia, pneuma, soffio. |
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Gong
la cui pronuncia nella traslitterazione pinyin suona come kùng con suono
gutturale, ed il cui significato indica esercizio. |
La traduzione può essere resa come esercizi per il
controllo o lo sviluppo dell'energia,per favorirne l'aumento ed impararne il
controllo.
Il Qi costituisce l'elemento basilare
della teoria medica cinese, del Qi Gong e di tutte arti marziali in genere.
Corrisponde al termine greco pneuma e al sanscrito prana,
ed è la forza vitale o l'energia che fluisce in ogni essere vivente. Quando la
circolazione del Qi rallenta o ristagna si avrà una
disfunzione, fino alla cessazione dell'esistenza stessa di quel particolare essere
vivente.
Il Qi Gong si basa essenzialmente sulla teoria dello Swara
(Yin e Yang), che descrive il rapporto che
intercorre fra qualità complementari quali ad esempio il soffice e il duro, il femminile
e il maschile, il buio e la luce. Secondo questa teoria la Natura si adopera per
armonizzare gli elementi complementari in modo che alla fine ogni cosa risulti bilanciata
o esprimente una condizione neutrale.
Come parte integrante della teoria dello Yin e dello Yang troviamo la teoria
dei cinque movimenti:
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Dal momento che facciamo parte della natura, anche noi interagiamo con questi movimenti.
Secondo la medicina cinese esistono due modi per studiare la salute e la malattia: il metodo
esterno (wai xiang jie pou) e il metodo interno (nei shi gong fu).
Il primo rappresenta un modo per comprendere la struttura fisica del corpo umano
ricorrendo alla tecnica della sezione chirurgica. Con il secondo metodo si apprende per mezzo dell'introspezione, osservando il proprio corpo e
le proprie sensazioni, arrivando a sviluppare un bagaglio personale di conoscenze.
Il medodo interno ha permesso di osservare come il Qi fosse
strettamente collegato alle vicende della vita umana, incluse le relazioni esistenti fra
il Qi e i suoni, le emozioni e il cibo. Poichè il flusso del Qi
è controllato direttamente dal cervello, ogni alterazione dovuta a diversi stati
emozionali sarà suscettibile di modificare il flusso stesso.
Esiste una teoria ben articolata che fa sfondo al Qi Gong e che costituisce la
struttura portante della medicina cinese; i testi più importanti che descrivono il Qi
ed il modo in cui esso opera, sono il Qi Hua Lun (Le
trasformazioni del Qi), che illustra il rapporto che intercorre fra
il Qi e la Natura, ed il Jin Luo Lun
( teoria dei canali e collaterali), che descrive la circolazione del Qi
(energia) nel nostro corpo.
Le strutture di trasporto del Qi sono definiti canali o meridiani e costituiscono una rete di collegamento fra gli organi
interni ed il resto del corpo. Sono situati molto spesso lungo il percorso dei fasci
vascolo-nervosi.
I canali non possono essere considerati nè vasi sanguigni nè nervi, bensì itinerari
principali che consentono semplicemente lo scorrere del Qi.
Vi sono 12 canali principali e 2
Straordinari, trattati però come principali in quanto hanno anch'essi punti
propri. I due vasi Straordinari sono:
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Vaso Concezione
(Ren Mai Jing)
- localizzato lungo la parte anteriore del corpo, grande collettore della circolazione
dell'energia Yin. Il vaso inizia dal labbro inferiore e termina nel punto definito Hai Di, il fondo del mare, situato nella regione
perineale, tra l'ano e lo scroto, o la vagina. Nell'agopuntura questa cavità è chiamata Hui Yin, ossia intersezione degli Yin.
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- Vaso Governatore
(Du Mai Jing)
- localizzato lungo la parte posteriore del tronco, lungo la colonna vertebrale, grande
collettore della circolazione dell'energia Yang. Ha origine dal punto Hui Yin
e, passando lungo le apofisi spinose della colonna vertebrale, giunge sino alla sommità
del capo, percorrendolo lungo la coronale passando per le labbra e gli incisivisuperiori
per terminare al centro del palato.
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Questi due vasi sono collegati in alto attraverso piccoli meridiani secondari, e si
possono collegare meglio quando la lingua tocca la sommità del palato, potendo affermare
che i vasi Yin e Yang vengono a unirsi ed il circuito energetico
DuMai-RenMai risulta così connesso.
Nelle porzioni dei vasi e dei canali che si trovano a scorrere più superficialmente, vi
sono delle cavità definite Xuè,
e meglio note come punti di Agopuntura, i quali possono essere stimolati con questa
tecnica terapeutica in modo da permette al Qi che generalmente ristagna in un
canale di riprendere il suo normale flusso.
I punti sono definiti cavità poichè si presentano spesso come piccole depressioni
sulla superficie della pelle.
I punti noti sono oltre 1000, sebbene solo 160 circa vengono generalmente
utilizzati, ed anche nelle Arti Marziali se ne usano circa 108. Applicando una tecnica
marziale su una di queste 108 cavità, è possibile provocare
dolore, intorpidimento di alcune parti del corpo, danni al relativo organo interno,
perdita di coscienza e persino la morte. Fra di esse, 36 sono considerate mortali perchè,
un colpo assestato in uno di questi punti, riflettendosi sul relativo organo, può
causarne il blocco energetico sino a causare la perdita di coscienza immediata e
potenzialmente poter provocare la morte del soggetto. Ad esempio il punto 1 del canale del
cuore che è situato sotto l'ascella, se colpito può danneggiare il cuore così
gravemente da dar luogo ad un attacco cardiaco mortale. Le 72 rimanenti cavità non sono
letali, ma se colpite con precisione e nel momento giusto, possono provocare
intorpidimento o perdita di coscienza.
La circolazione del Qi è governata dall'ora del giorno e dalla stagione dell'anno.
Il Qi, infatti, circola all'interno del corpo dal momento del concepimento fino
alla morte; ma la zona che è interessata maggiormente dalla circolazione varia a seconda
dell'ora del giorno. Nei due vasi Straordinari principali Du e Ren Mai il Qi
scorre continuamente senza essere minimamente influenzato dal tempo.
Nella pratica del Qi Gong la mente deve controllare il flusso del Qi
esattamente come deve controllare anche le altre funzioni del corpo.
La concentrazione riveste un'importanza fondamentale.
Cencentrando l'attenzione sull'addome ed eseguendo particolari esercizi il Qi viene
generato e fatto scorrere in tutto il corpo. Ciò permette di sviluppare una quantità
superiore di energia ed un suo impiego più efficace consentendo ad un praticante di arti
marziali di colpire con incredibile potenza e di resistere a sua volta alla penetrazione
dell'eventuale energia dell'avversario.
La quantità di Qi che può essere generata è determinata in gran parte dalla
propria capacità di concentrazione.
I metodi.
I cinesi imparando dagli indiani Vedici, hanno applicato praticamente la polarità tra
lo Yin e lo Yang, determinati dalle modalità delle inspirazioni e delle
espirazioni attraverso il movimento della muscolatura addominale.
Essi affiancarono a queste due forze primigene due respirazioni fondamentali,
la respirazione vegetativa e la respirazione
nervina che chiamarono respirazione uomo e respirazione donna. Ognuna
di queste due respirazioni ha una funzione equilibratrice sul sistema neurovegetativo e
sul sistema nervoso centrale.
Al culmine della pratica della respirazione vegetativa viene ridotto il numero di respiri
per minuto ad uno solo, per cui si giunge a sperimentare
la respirazione fetale.
Quando si esegue la respirazione nervina, sempre riducendo i respiri a uno al minuto, non
si sperimenta la fase primordiale, ma quella dell'energia del respiro che si irradia in
tutto il corpo.
Nella respirazione vegetativa ha grande importanza il Dan Tian
nel quale si può sperimentare il movimento del calore e quando, attraverso la
respirazione vegetativa lo si mette in condizione di vitalità, ne escono tonificati tutti
gli organi interni.
Secondo il Dao, il Dan Tian racchiude il segreto della costituzione armonica del
sistema interno e la sua sensibilità conferma la formazione fetale equilibrata o meno del
neurovegetativo nel suo insieme.
Vi sono diversi metodi, considerati generalmente validi, che consentono di elevare il Qi
ad un livello superiore di efficenza.
Wai Dan.
Definito anche Qi Gong pesante. In questo metodo il Qi viene stimolato in
una zona particolare del corpo attraverso la ripetizione, abbinata alla concentrazione, di
una serie costante di sforzi muscolari.
Se ad esempio si tengono le braccia tese in una determinata posizione per alcuni minuti,
si potrà notare un afflusso di Qi al livello delle spalle che si farà percepire
come un'intensa sensazione di calore. Una volta rilassata la tensione, l'energia così
generata, tenderà a fluire verso zone caratterizzate da una carica energetica più
debole.
Questi esercizi Wai Dan sono praticati in Cina e integrati alle tecniche marziali
dai monaci Shaolin.
Nei Dan.
Anche questo metodo viene definito Qi Gong pesante. Esso consiste nell'accumulare
il Qi nel Dan Tian, il punto unico, situato
circa tre centimetri sotto l'ombelico e un terzo, all'interno del corpo, della distanza
che separa quest'ultimo dalla schiena.
Chiunque raggiunga un livello sufficiente di accumulazione dei energia, può impiegarla
per condurne la circolazione lungo i due vasi principali. Questa è la tecnica definita Piccola Circolazione o Shao Zhou Tian.
Quando si riesce ad eseguire perfettamente la Piccola Circolazione si puì passare
alla Grande Circolazione o Da Zhou
Tian in cui la mente guida il flusso del Qi attraverso i dodici canali.
Questo metodo viene utilizzato nel Tai Ji
Quan.
Agopuntura.
Gli aghi, quando vengono infissi in superficie o in profondità, stimolano direttamente il
canale regolarizzando il livello di Qi e favorendone la circolazione.
TuiNa.
Il massaggio Cinese Classico. Esso stimola i muscoli e incrementa il Qi a livello
locale che, a sua volta, può iniziare a scorrere liberamente grazie all'effetto
rilassante che la pratica ha sui muscoli stessi.
Frizione e strofinamento.
Si tratta di un'azione meccanica rappresentata da frizione e strofinamento di una
particolare area del corpo eseguita in modo abbastanza energico in modo da stimolare la
pelle.
Esistono inoltre altre tecniche valide per rafforzare il Qi al livello locale,
tra cui il percuotere la pelle e la digitopressione che rappresenta un metodo a metà
strada fra il massaggio e l'agopuntura.
Tra tutti i metodi trattati solo il Wai Dan e il Nei Dan trovano applicazione anche nelle arti marziali, gli
altri sono finalizzati solo al conseguimento di una salute migliore.
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NOVE
LIVELLI ENERGETICI
Indice
Secondo alcuni, la pratica
del Qi Gong
può essere ripartita in nove livelli di apprendimento,
ognuno dei quali ha caratteristiche proprie:
1 YI Volontà |
2 XING Forma |
3 QI Coordinazione |
4 JIN Centralità |
5 SHI Postura |
6 SHEN Mente |
7 KONG
Spazio limitato |
8 XU Spazio illimitato |
9 XING Spirito funzionale |
Questi
sono i nove passaggi che si ripercorrono
regolarmente nella pratica del Qi Gong.
Il primo livello serve per entrare in rapporto con elementi
che riguardano la nostra struttura corporea. In questa fase bisogna riuscire aconnettersi
col Cuore. E' molto importante trovare un momento nell'arco della giornata durante il
quale dedicarci alla pratica del Qi Gong. Questo primo livello si può tradurre con
"volontà", e si può connettere al Cielo Posteriore. Riguarda l'attività
quotidiana, ma soprattutto la capacità di organizzare la pratica del Qi Gong in modo tale
che diventi un momento quotidiano e piacevole, che noi "desideriamo". Deve
divennire un interesse che nasce in noi, attraverso la percezione di ciò che siamo. Lo
scopo è quello di regolare il cuore (NB: per i cinesi il cuore è la vera sede della
mente, non quella razionale ma la PURA MENTE, o anche l' ESSENZA DELLA MENTE). Attraverso
questa pratica si ottimizza il consumo della Yuan Qi.
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Il secondo livello riguarda la forma, la posizione. Se durante gli esercizi di Qi Gong
la nostra postura corporea è errata, anche il nostro Shen non è corretto. Durante il
rilassamento è necessario riuscire ad assumere una forma corporea (ma anche di pensiero)
il più profondamente corretta.
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Il terzo livello riguarda la Piccola Circolazione Energetica. Si percepisce la
conoscenza perfetta della nostra struttura corporea. Si ha coscienza e sensazione di tutto
il corpo. Si percepisce un'energia fresca, che si muove per tutto il corpo: è il Qi puro.
In questa fase il Qi è in movimento costante e giunge persino a correggere l'impostazione
corporea (postura).
Possiamo pensare a questi primi tre livelli come al conseguimento della coordinazione, non
vista solo sul piano fisico, ma anche e soprattutto sul piano mentale.
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Il quarto livello può in qualche modo dare il senso di capacità completata, in quanto
durante la pratica scompaiono le preoccupazioni. Il controllo sul Qi è quasi totale,
completo: si raggiunge una dimensione di centralità dell'essere.
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A questo livello si ripete in qualche modo quello che accade al secondo. Infatti
riguarda la postura, ovvero la sensazione di fluidità che si raggiunge, come quando
"ci si muove in un liquido". Il movimento è "sferico", emerge il
Dantian . Il Qi può essere mandato fuori e poi riportato dentro,qui si può unire la
volontà al Qi e controllare quest'ultimo.
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Nel sesto livello si "allena" lo Shen. A questo punto è necessario saper
concentrare molto Qi nel Tibao. Si possono anche analizzare gli organi. Si può vedere il
DAN (il terzo occhio) che sembra dare pulsazioni al punto che questa sensazione si
diffonde in tutto il corpo. Per arrivare a questo livello si dice siano necessari almeno
nove anni di pratica. (Per quanto riguarda il Dan: all'inizio ci sono dei bagliori
frammentati, poi questi si riuniscono in un unico punto. Tanto più questo punto si
stabilizza, tanto più diventa luminoso. Solitamente in origine è una sfera nera, che
emette luce, poi diventa grigia ed infine, attraverso altri colori, si stabilizza e
diviene come "dorata".)
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Il settimo livello è detto dello spazio limitato. qui, una volta raggiunto il momento
del rilassamento, si vede distintamente La Luce.
Lavorando sullo Shen si arriva a vedere oltre la luce nella sua globalità, si
attraversano i vari "colori componenti della luce".
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È il livello dello spazio illimitato, qui, come in quello precedente, inizia la
pratica dello YOGA. Essa permette di entrare in rapporto con l'Energia Cosmica.
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Il nono livello, lo Spirito Funzionale, nel quale si tende al raggiungimento di una
libertà totale.
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Indice
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